«A me dispiacerebbe lasciare il Maradona, stiamo facendo di tutto per restare». Dibattito aperto questa mattina alla Rotonda Diaz. All’evento “Aura”, organizzato da Fratelli D’Italia e con sul palco anche il direttore del Mattino Roberto Napoletano, è intervenuto il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis, insieme con il ministro per lo sport Abodi e il sindaco Manfredi: «Al Maradona non posso parcheggiare 10mila auto, ci sono però le stazioni della metropolitana. Il problema, oltre ai parcheggi, è quello legato al commerciale.
Vorrei uno stadio da 65mila posti per quelli di casa e 3mila per gli ospiti. Quando inizi a metterci mano lì, qualcosa cede. due anni fa crollarono i sotto curva. Se volessimo portare tutto lo stadio più vicino al rettangolo verde, noi dovremmo fare dei lavori che ogni anno ci farebbero perdere 18mila spettatori per settore».
«I fondi per ristrutturare lo stadio Maradona li metterò io, ma la fattibilità dei lavori dipende dalle verifiche in corso. Dico ad Abodi: perché fare gli “scassambrella” (rompiscatole, ndr), controlli inutili per capire se Napoli potrà ospitare tre partite di Euro 2032? Dovrebbe stabilire una scadenza: se Napoli non completa il restyling entro il 2029, si scelga un’altra città. Tra un anno non saremo pronti.» continua il presidente.
De Laurentiis ha poi sottolineato la collaborazione con il Comune di Napoli: «Quando sono arrivato al Napoli – ha ricordato – in Germania rappresentavano Napoli con un piatto di spaghetti e una pistola. Abbiamo lavorato duramente per restituire alla città il prestigio che merita. Sapevamo che il Comune, a causa della sua situazione debitoria, non avrebbe potuto aiutarci. Solo con l’arrivo di Manfredi la situazione è migliorata e oggi vediamo qualche spiraglio positivo. Ma non posso però chiedere al sindaco investimenti infrastrutturali, perché la città ha altre priorità».
Il presidente del club azzurro ha toccato anche la questione della pista da atletica, se tenerla o rimuoverla: «Se volessimo avvicinare gli spalti al campo, dovremmo affrontare lavori che ogni anno ridurrebbero la capienza di 18mila spettatori per settore. Questo, ipotizzando che un intervento per settore possa essere completato in un anno. Il vero problema è un altro – ha concluso De Laurentiis -: Manfredi ha parlato di riaprire il terzo anello ma io avevo pensato di realizzarvi dei salottini per aziende e rappresentanze. Chi acquista questi spazi lo fa per motivi di rappresentanza e ospitalità, più che per passione sportiva».
Il ministro Abodi, in ottica Europei 2032, dice che «…siamo ancora in tempo per far diventare lo Stadio di Napoli uno degli impianti in cui si giocheranno le partite degli europei ma dobbiamo essere tempestivi ed efficaci nell’organizzazione del torneo poiché la competizione è avvincente».
Ma per De Laurentiis il problema è un altro: «Fermo restando che in un anno si riesca a fare per un settore, dico ad Abodi: perché fare gli scassambrella per vedere se Napoli riuscirà a far parte di Euro 2032 per fare solo tre partite? Lui dovrebbe dire che se Napoli non fa restyling entro e non oltre 2029 noi scegliamo un’altra città. Tra un anno non saremo pronti».
«Sono due anni che sto cercando il centro sportivo, tra un anno devo andarmene da Castelvolturno: devo trovare terreni per permettere ai ragazzini di poter non solo accompagnati dalle famiglie ma, finita la scuola, di raggiungere il campo in maniera semplice e breve» ha continuato Adl «Sto cercando quei 20 ettari per quei 10 campi di calcio e poi devo aggiungerci altri 7.500 metri quadri.
«Al ministro Abodi chiedo che faccia una richiesta a Meloni di metterci un occhio nel calcio. Esiste una legge per la quale per creare l’equilibrio economico finanziario dei club, sempre indebitatissimi, abbiamo detto ‘facciamo uno stadio’ dandovi il permesso di costruire anche quanto di commerciale sia necessario per contribuire all’equilibrio economico finanziario del club stesso. Il problema non è solo questo, dovresti poi dire che le Soprintendenze non dovrebbero metterci bocca, con lo sport non c’entrano nulla. Le stupidaggini di Bologna e Firenze le rimandiamo al mittente e alla cecità di questi signori. Bisogna intervenire».
«C’è grande collaborazione con Aurelio, lavoriamo in maniera concreta, le chiacchiere stanno a zero, le cose si devono fare. Sto lavorando con Abodi non solo sullo stadio. Gli Europei sono l’occasione per risolvere il problema, sono d’accordo con Aurelio quando dice che sono solo 3 gare ma è l’occasione per non rimandare la palla in tribuna sullo stadio» ha spiegato il sindaco Manfredi «Sul tema parcheggi, allo stadio ci sono parcheggi mai aperti da Italia 90, per andarci serve un esploratore, al Comune non esiste manco una pianta a riguardo.
Si tratta di poche centinaia di posti che comunque non risolverebbero il problema. Bisogna capire cosa fare e cosa no. Il Maradona ha il vantaggio di essere centrale, è il miglior stadio italiano servito dal servizio pubblico».
Abodi – al termine dell’incontro – ha definito le tempistiche per gli interventi: «Le scadenze sono già definite: entro aprile 2027 devono essere aperti cantieri. Mi auguro che gli obiettivi siano chiari per capire quali delle due soluzioni per il Maradona sia più indicata. Adesso devono emergere delle volontà, è arrivato il momento di decidere. Se ne sta parlando da un anno: quale che sia la soluzione, ora va presa e noi saremo al vostro fianco»
(Il Mattino)