Sotto al sole tagliente del Salento, Lecce e Napoli si ritrovano in campo per obiettivi diametralmente opposti. I padroni di casa cercano punti preziosi per centrare la salvezza, mentre la formazione di Antonio Conte deve, ormai, ha il compito di tenere a debita distanza l’Inter per le prossime tre partite. La partita parte con il piede sull’acceleratore: la tensione sugli spalti, alimentata dai tifosi per il mancato scivolamento del match contro l’Atalanta nonostante la morte di Graziano Fiorita, si trasforma in una pioggia di petardi, che porta l’arbitro Massa ad interrompere il match poco dopo la rete (annullata) di Lukaku.
Rispetto agli altri match, il tecnico degli azzurri schiera Olivera al fianco di Rrahmani date le assenze di Buongiorno e Juan Jesus. L’uruguaiano, che ha ben ricoperto il ruolo di difensore centrale soprattutto con l’Uruguay, ricopre alla grande il suo ruolo, concedendo pochissime chance ai giallorossi. Il Napoli allora sfrutta l’inerzia positiva del match e trova il vantaggio grazie al quinto centro in Serie A di Giacomo Raspadori, che dimostra ancora una volta che quando le partite pesano, il margine d’errore si assottiglia, si fa sempre trovare pronto. Come ha dimostrato, d’altronde, anche in altre occasioni negli ultimi anni.
Nella seconda metà di gara il Napoli prova ad archiviare la pratica, ma un’altra rete viene reputata invalida, stavolta a seguito di un colpo di testa da parte di Olivera sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ci prova anche Lukaku, ma trova una pronta risposta da parte di Falcone, ancora di salvezza del Lecce quest’oggi. In realtà, oggi entrambi gli estremi difensori si sono presi le luci dei riflettori. Nonostante i pochi interventi, anche Meret s’è esibito in un paio di parate che hanno tenuto salvo il risultato. E se gli azzurri vantano una delle migliori difese d’Europa quest’anno, buona parte dei meriti è anche del portiere friulano. Cosa che, alcuni, a volte fanno fatica a riconoscere.
Risultato in cassaforte. La squadra di Antonio Conte è momentaneamente a +6 dalla seconda in classifica, a tre partite dalla fine. Lo sentite il suono della storia? La storia conosce bene il suo corso, e neanche stavolta si potrà perdere tra le stanze di un albergo. Il primo ed il secondo scudetto avevano tocchi quasi soprannaturali, il terzo è stata una meravigliosa sorpresa e stavolta pare proprio ci siano degli uomini che hanno abbracciato una missione. Più forti degli infortuni, di un mercato a gennaio che ha privato la squadra del giocatore più forte e perfino dei fantasmi della scorsa stagione. A prescindere da modulo, tatticismi e cali fisiologici, la forza del Napoli sta nella determinazioni di calciatori che, ogni domenica, scendono in campo con occhi iniettati di sangue.
I prossimi appuntamenti di Napoli e Inter
L’Inter domani affronterà l’Hellas Verona, match in cui potrebbe trovare qualche difficoltà a strappare il massimo dei punti per via della stanchezza maturata durante la sfida di Champions League contro il Barcellona. Il ritorno, inoltre, è fissato a martedì. Le prossime sfide in Serie A saranno, invece, contro Torino, Lazio e Como. Dal canto suo il Napoli affronterà la settimana prossima il Genoa tra le mura amiche, per partire la settimana successiva a Parma e chiudere il campionato in casa contro il Cagliari.
Di Lorenzo Maria Napolitano