Meret: “La vittoria col Milan ci ha dato ulteriore fiducia”

Il portiere del Napoli e della Nazionale Italiana, Alex Meret, è intervenuto ai microfoni di CRC, radio ufficiale della SSC Napoli, rilasciando le seguenti dichiarazioni in vista del prossimo impegno casalingo contro l’Atalanta: “La parata su Musah in Milan-Napoli in uscita? Sono interventi difficili e un po’ rischiosi. Bisogna saper calcolare le distanze. Sullo stop si è allungato la palla, ho cercato di chiuderlo in uscita bassa e fortunatamente è andata bene. Abbiamo sbrogliato una situazione pericolosa. Dobbiamo sempre rimanere attenti.

Ci sono più vantaggi o svantaggi nella costruzione dal basso? Se fatta bene ti aiuta davanti. Ovvio che provandoci può capitare un errore, ma la cosa importante è saper riaggredire come facciamo in ogni occasione. Noi ci proviamo, ovvio che il rischio non deve mai essere troppo alto.

Come comunico con Buongiorno e Rrahmani? Devono essere comunicazioni brevi e dirette. Quando giochi in uno stadio pieno non è semplice far sentire le cose, io chiedo loro di seguire tagli, accorciare su un uomo o scivolare, se sono soli. Devo tenerli sempre svegli sulle possibili occasioni che l’avversario dovrà creare. Se ci sono movimenti che vedo in anticipo li chiamo perché siano pronti.

Politano? Quest’anno sta facendo un ruolo che non gli avevo mai visto fare. Sapevo potesse farlo, ma si sta applicando alla grande. È un ruolo faticoso ma è importante e aiuta Di Lorenzo, ci permette di chiudere meglio. Sta facendo un ottimo lavoro e ci aiuta in attacco. Dobbiamo sfruttare le sue caratteristiche al massimo.

“Abbiamo subito 27 tiri nello specchio ed effettuato 22 parate tra me e Caprile… È un lavoro di squadra. Parte dagli attaccanti e arriva agli altri. Anche in area c’è attenzione nel marcare l’uomo, tutti si sacrificano nei ripiegamenti a chiudere le giocate. È un lavoro di squadra e dobbiamo continuare così, ci sta fruttando bene.

Da cosa deriva la nostra grande intensità? Ci aiuterà anche contro l’Atalanta, è un fattore fisico perché i ragazzi corrono tanto dai tempi del ritiro e in questo sono spinti dal mister. È anche un fattore mentale perché c’è voglia di sacrificarsi per il compagno, si fa sempre una corsa in più ed alla lunga questo aiuta. Correre di più è una cosa positiva, vuol dire che fisicamente stiamo bene.

Il Primo posto? La vittoria di Milano era un test importante, affrontavamo una squadra importante e venivamo da un ottimo momento di grande fiducia. Ce ne darà altra per continuare il nostro percorso. Cercheremo di vincere anche le prossime partite, tocca pensare partita dopo partita poi vedremo.

“Io parlo da allenatore? Non lo vorrò fare da grande. Parlare di moduli oggi è relativo, spesso si prendono le squadre alte, non ci sono posizioni particolari da prendere, ci si adatta all’avversario, a sfruttare i punti deboli. Parlare di numeri non è sempre corretto, specie nel calcio moderno. Sui portieri penso che Courtois sia il migliore, ma come lui ce ne sono altri. Provo a rubare da ognuno e ad imparare cose nuove per crescere”. Conclude Meret

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